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08 04 2013 | Rimini | Urbanistica, variante prg in consiglio giovedì col parere positivo della commissione

Lunedì, 08 Aprile 2013

mattone

Rimini | Urbanistica, variante prg in consiglio giovedì col parere positivo della commissione


Detto fatto. Il lungo e difficile, lontano dalla conclusione, travaglio urbanistico a Rimini ha aggiunto una nuova medaglia sul tabellone del sindaco. La variante ‘Gnassi’ al vecchio prg, quella che taglierà (in maniera molto discrezionale) il 40 per cento gli indici di edificabilità ha incassato il parere favorevole della terza commissione. Tre voti contro (quelli del Pdl), otto a favore (quelli di Pd, Fds e Sel), due astenuti (M5S e Idv), due assenti (Lega e Rimini per Rimini, che probabilmente avrebbero votato contro). E con questo parere la variante taglierà il traguardo del consiglio comunale di giovedì.


Poche le novità, ma sostanziali (alla fine di una commissione molto lunga e colma di domande ai tecnici, sia da parte del fronte del sì, sia da parte del fronte del no). Non è contemplata per esempio da parte dell’amministrazione la rimborsabilità di ici e imu alle persone che in tutti questi anni hanno pagato per indici di edificabilità più alti rispetto a quello che raccoglieranno sul campo. Questo significa che chi vorrà avere quei rimborsi dovrà fare ricorso. In definitiva, la delibera riguarderà solo i piani non ancora convenzionati, una trentina. Tuttavia, chi è riuscito, nonostante la corsa contro il tempo del sindaco, ad ottenere la nomina del commissario a acta, sarà trattato secondo la normativa vigente nel momento della nomina, il vecchio prg, e sarà dunque esentato dalla variantona retroattiva.


Nonostante non sia tra i commissari della terza, il consigliere del Pd Giovanni Pironi non ha mancato di far sapere per l’ennesima volta cosa ne pensa della strategia urbanistica del sindaco. “Non si può variare un prg del ’99 in salvaguardia ledendo i diritti dei cittadini”, ha detto anche in questa occasione.
“Siamo andati in campagna elettorale a raccogliere i voti del sindaco, senza dire nulla di tutto quanto adesso questa amministrazione sta facendo e vuole fare e che non va bene”. Cita un esempio in zona Corpolò, privati a cui “il Comune ha venduto per diverse centinaia di euro un terreno (scheda 9.9, si parla di 400mila euro) attraverso un bando pubblico. Questi privati si sono indebitati per 3milioni di euro e adesso noi gli diciamo arrivederci e grazie? Un colpo di spugna? No, non va bene. Io non mi stancherò di dire no, a questo gioco al massacro non ci sto. Questa delibera produrrà delle grandi ingiustizie. E mi domando: perché tutta questa fretta? Perché non permettere ai consiglieri di analizzare tutte le relazioni e le schede con la calma che questo lavoro richiederebbe?”.
Pironi ha anche apostrofato i suoi compagni di partito, a un certo punto, con un bel: “Siete degli alzamano a comando”. E ha spiegato come di fatto in termini di lotta al mattone poca cosa so raccoglierà con questa variante: “E’ inutile chiudere la porta della stalla quando ormai i buoi sono fuggiti via”, ha detto.


Dalla minoranza invece c’è chi, come Valeria Piccari, lamenta il fatto che le categorie interessate (ordini degli ingegneri e degli architetti, artigiani e Ance, eccetera) non siano stati invitati in audizione per prendere coscienza di “una delibera importante, che cambierà l’aspetto alla città e tradisce le aspettative cittadini. Mi domando perché non siano state coinvolte le famiglie e le imprese del territorio impegnate nella filiera dell’edilizia. Una consultazione sarebbe stata doverosa”.


“Io oggi ho chiesto un ulteriore rinvio – aggiunge Giuliana Moretti del Pdl – perché molte cose ci sono state spiegate in modo davvero vago. Ho provato a chiedere una relazione aggiuntiva e una tabella descrittiva di tutte le aree che saranno toccate dalla variante. Si parla di un centinaio di schede. Gli effetti della variante non vi ricadono in modo generale ma sono specifici. E noi dovremmo sapere per ciascuna cosa succederà. Ci viene impedito”. Intanto però alcuni nodi vengono al pettine, come la conferma sulle riorganizzazioni delle aree edificabili della fiera, sia su via Emilia sia in via della Fiera, dove arriveranno una piscina, un Conad e molti più appartamenti del previsto.


Si è astenuto il 5Stelle Luigi Camporesi. “Ho sentito due versioni contrastanti, quella di Pironi (che conosce molto bene i fatti) e quella di Pazzaglia diametralmente opposta. Purtroppo in così poco tempo sarà difficile per noi fare delle verifiche per capire dove sta la verità, ovvero capire quale sarà la vera portata della delibera. Capire se è tutto un bluff, una montatura mediatica del sindaco. Abbiamo chiesto maggiore chiarezza e più tempo ma non ci sono stati dati. Stratagemmi che ci impediscono di votare consapevolmente”.


Parla di sceneggiata da parte del fronte del no alla delibera, Fabio Pazzaglia (Sel Fare Comune) che dalla minoranza ha dato un voto favorevole alla delibera del sindaco. “Quando si discute di cose così delicate non va bene farne una questione di consenso, non è questo il nostro ruolo. Non siamo al mercato delle vacche. Il nostro ruolo è da un lato non penalizzare nessuno, ma dall’altro anche proporre, valutare e votare provvedimenti che avranno ricadute generali. E’ chiaro che i ‘tagli’ saranno diversi di scheda in scheda perché ce ne sono certamente alcune più impattanti che altre. Noi poi, purtroppo, per legge non andiamo a danneggiare i piani convenzionati, questo strumento ha dei limiti ben definititi. E poi, non è scritto da nessuna parte che in fase di variante si possa solo aumentarli gli indici. Ci possono essere anche varianti che vanno a diminuire, non stiamo facendo niente di illegittimo. E soprattutto, infine, non ci stiamo accanendo sui poveracci, come qualcuno ci ha accusati, ma ci stiamo confrontando sull’urbanistica che è prerogativa del consiglio comunale”.


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